L'Utilizzo dell'Alabastro

Utilizzo dell'Alabastro

L'utilizzo dell'alabastro ebbe ampia diffusione nell'Età del Bronzo a Creta dove esso era sfruttato per arricchire gli interni come quello di Cnosso.

Se i Greci non erano soliti adoperarlo, gli Etruschi facevano dell'alabastro (nella sua varietà gessosa) uno dei protagonisti di urne funerarie e sarcofagi a partire dal quarto secolo a.C.; tra i Romani l'alabastri fu elemento decorativo per oggetti di uso quotidiano, per vasi e vasche così come per fini architettonici.

In età medioevale esso fu scarsamente sfruttato mentre in epoca gotica, specialmente in Inghilterra, assunse un ruolo fondamentale per produrre sculture funerarie.

E' il caso della statua di Edoardo II a Gloucester, posta nella parte sud-occidentale del suddetto Paese, realizzata nel quattordicesimo secolo, così come della statuetta della Vergine (nel museo di Nottingham) risalente allo stesso periodo.

Anche la Germania non fu da meno al punto che nel Seicento vennero prodotte opere in alabastro in tutto il territorio. L'alabastro non ebbe il medesimo riscontro in Italia se non intorno al diciannovesimo secolo quando si sviluppò la produzione artigianale di Volterra grazie a Inghirami.